Solfato di ammonio: cos’è e a cosa serve? Perché dovresti sceglierlo come concime?

Solfato di ammonio: cos’è e a cosa serve? Perché dovresti sceglierlo come concime?

Nato inizialmente come sottoprodotto industriale, il solfato di ammonio ha trovato le sue prime applicazioni lontano dall’agricoltura, principalmente in ambito industriale per il trattamento di gas di scarico.

Solo successivamente infatti è emersa la sua efficacia come fertilizzante, che lo ha sancito a tutti gli effetti come uno dei concimi più usati e diffusi sul mercato.

Ora è diventato imprescindibile – essenzialmente un must-have – per ogni attività agricola. Solfato di ammonio concime ideale per piante da frutto e da orto, tappeti erbosi e piante ornamentali, garantisce una crescita ottimale delle colture, una migliorata qualità del suolo e raccolti abbondanti.

 

Cos’è e a cosa serve il solfato di ammonio?

Il solfato di ammonio, composto da azoto ammoniacale e zolfo, viene prodotto dal processo di neutralizzazione che combina l’ammoniaca con l’acido solforico, creando un sale cristallino, biancastro ed inodore, solubile in acqua.

Proprio per la sua composizione ad alta percentuale azoto (presente al 21,33%), costituisce un perfetto fertilizzante per i terreni agricoli. L’azoto, infatti, è uno degli elementi di maggiore importanza per le coltivazioni, in virtù del ruolo chiave che riveste nel processo di fotosintesi e di conseguenza nella crescita vegetativa, delle parti verdi delle colture.

Inoltre, poiché l’azoto presente nel concime è in forma ammoniacale, questo viene rilasciato gradualmente ed assicura alla coltura una disponibilità continuata nel tempo, in base alle esigenze nutritive della stessa.

Ma non solo: la presenza sostanziale di zolfo è altrettanto fondamentale per le colture ed il terreno. Questo elemento infatti esercita un’azione acidificante del terreno (anche a lungo termine), ovvero va ad abbassare il pH del suolo. Ciò rende questa tipologia di concime particolarmente adatta a tutti quei terreni alcalini, poveri di ferro, zolfo, rame e potassio, e calcarei. Oltre alla sua capacità correttiva del terreno, lo zolfo funge anche da insetticida, fungicida ed erbicida.

In ultimo, lo zolfo favorisce la sintesi delle proteine, andando a migliorare la salute generale delle piante e aumentandone così la resistenza alle malattie.

 

Perché scegliere il solfato di ammonio come concime?

Oltre a quanto detto in precedenza, ciò che distingue il concime solfato di ammonio rispetto alla gran parte dei fertilizzanti presenti in circolazione, è che può fornire nutrienti chiave in forma altamente disponibile per le piante e colture.

Inoltre, ha un basso impatto ambientale: grazie alla sua bassa volatilità, riduce al minimo le emissioni di ammoniaca nell’atmosfera.

Stimola la crescita di microrganismi benefici che favoriscono la mineralizzazione dei nutrienti, processo che incrementa la fertilità del terreno, ma riduce anche il rischio di perdita di nutrienti nelle acque sotterranee.

Un altro fattore che non deve essere sottovalutato è la sua versatilità di applicazione (è adatto sia per ampie coltivazioni che per piccole aree e giardini), anche nei metodi stessi di applicazione (tramite fertirrigazione ma anche sparso sul terreno sotto forma di granuli o polvere), e la sua compatibilità con altri fertilizzanti e tipologie di trattamenti del suolo.

 

Quando usare il solfato di ammonio?

Può essere utilizzato da marzo a novembre, per nella fase di preparazione del terreno e durante la crescita vegetativa, quando la pianta necessita di una risposta nutritiva rapida. Tuttavia, è sconsigliabile impiegarlo con l’approssimarsi del caldo, poiché potrebbe provocare danni alle colture.

 

Come utilizzare il solfato di ammonio?

Come accennato nel paragrafo precedente, questa tipologia di concime conosce un’ampia varietà di metodi di applicazione, in base alla forma sotto cui si trova (liquida o solida).

Alla forma liquida, o in caso di granelli idrosolubili disciolti in acqua, il fertilizzante può essere fornito alla pianta tramite fertirrigazione, ovvero con l’utilizzo di sistemi di irrigazione a goccia o sprinklers, o tramite un’applicazione fogliare (sconsigliata durante i mesi esitivi).

In caso di granelli o polveri, invece, questi vanno sparsi sul substrato, o interrato con l’aiuto di attrezzi da giardinaggio o macchine, nei pressi della pianta ma ad almeno 8-10 cm dallo stelo (per evitare danni alla pianta). È consigliabile l’applicazione del concime dopo l’innaffiatura e mai prima: attendere qualche ora dopo l’innaffiatura permette i granelli di fertilizzante di attivarsi grazie all’umidità rimasta nel terreno. Non vanno concimate mai prima dell’innaffiatura perché l’acqua concentrerebbe tutte le sostanze nelle radici, che rischierebbero di rimanerne “bruciate”.

Infine, è sempre bene consultare le istruzioni del produttore per garantire l’uso corretto e ottimale del fertilizzante., sia per quanto riguarda le dosi che per le modalità e tempi di applicazione