Revisione di Macchinari industriali: ogni quanto va fatta?

Revisione di Macchinari industriali: ogni quanto va fatta?

Al contrario di quanto avviene per tutti gli autoveicoli, per i quali è prevista una revisione periodica per legge per poter circolare, per le macchine di cui ci occupiamo noi (quelle di produzione delle officine meccaniche, degli stabilimenti tessili e di produzione delle materie plastiche, etc.) non c’è un intervallo di tempo univoco per stabilire quando revisionarli. Per fare un esempio, alcune macchine particolari impiegate per la movimentazione di materiale (come i carrelli elevatori o i carriponte), prevedono per legge degli intervalli regolari di controllo (avrai sentito parlare dei controlli trimestrali per le funi e le catene delle macchine di sollevamento e dei controlli periodici per le gru).

E le macchine di produzione? Un tornio? Un estrusore? Non devono essere controllati?

Certo che sì. Per la loro revisione possiamo considerare due particolari situazioni: la manutenzione periodica e gli adeguamenti di sicurezza.

 

MANUTENZIONI PERIODICHE

La manutenzione è definita, dalla norma UNI EN 13306:2018, come segue: Combinazione di tutte le azioni tecniche, amministrative e gestionali, durante il ciclo di vita di un’entità, destinate a mantenere o a riportarla in uno stato in cui possa eseguire la funzione richiesta. Ogni macchina deve essere assoggettata ai controlli previsti dal costruttore, stabiliti in funzione delle modalità di impiego, delle ore di lavoro e dei carichi cui può essere soggetta.

Dove trovo queste informazioni? La direttiva macchine prevede, tra i contenuti obbligatori del manuale di uso e manutenzione, una parte dedicata a questo tipo di attività. Occorre quindi conservare con cura il manuale della macchina, perché possa essere consultato dai tecnici aziendali al bisogno. E se la macchina con cui abbiamo a che fare è vecchia? Se non trovo queste informazioni come mi comporto?

Se il costruttore della macchina esiste ancora possiamo chiedere il suo supporto per avere informazioni dettagliate circa gli intervalli previsti. Se il costruttore non esiste più (caso piuttosto frequente nel caso di macchine costruite molti anni fa) è possibile stabilire degli intervalli periodici per la lubrificazione, il controllo dei livelli, il controllo dell’usura della componentistica coinvolta nelle operazioni di lavoro basati sull’esperienza, realizzando una propria procedura interna da mettere a disposizione dei manutentori aziendali.

 

E PER GLI ADEGUAMENTI COME FUNZIONA?

Quando si tratta di fare adeguamenti su vecchie macchine occorre fare molta attenzione. Una vecchia macchina deve comunque presentare caratteristiche di sicurezza adeguate all’uso che gli operatori ne fanno, specie in relazione ai ripari e ai comandi per arresto di emergenza (che un tempo molto spesso non erano previsti). Il datore di lavoro si preoccuperà di verificare le possibili norme applicabili (le più recenti, anche se la macchina è vecchia), integrando le misure di sicurezza necessarie.

Buona norma è rappresentata anche dal controllo periodico del funzionamento dei dispositivi installati (ad esempio il funzionamento dei pulsanti di emergenza o gli interruttori di sicurezza dei ripari). Il controllo può essere fatto internamente, registrandone l’esito e tenendo il registro in archivio, a disposizione in caso di controlli. Per maggiori informazioni su questo, leggi questo articolo sulle macchine vecchie, macchinari obsoleti e gli adeguamenti legislativi necessari per il loro utilizzo.