Fai da te: costruire un capanno per gli attrezzi

Fai da te: costruire un capanno per gli attrezzi

Un progetto divertente, utile per occupare il proprio tempo libero e le proprie domeniche noiose e ripetitive. Dedicarsi al fai da te è una passione che accomuna molte persone, con risultati più o meno buoni, i quali andranno via via a migliorare accrescendo la propria esperienza. Per questo motivo con questo articolo andiamo a proporre un progetto abbastanza semplice, senza particolari criticità, ma che può restituire un effetto visivo molto gradevole e rivelarsi altrettanto utile. Il tutto con una spesa molto ridotta, quasi nulla se già si posseggono alcuni strumenti e materiali.

Le fondamenta

Realizzando il tutto principalmente in legno, senza andare troppo in altezza, non è necessario avere dei fondamenti troppo profondi. Dopo aver delineato le misure definitive del progetto, scavare quattro buche profonde 40-50cm in corrispondenza degli spigoli che andranno a delineare la struttura. All’interno di queste buche verranno inseriti i pilastri, riempite di terra e compattate, il tutto aiutandosi con una livella per assicurarsi che le travi in legno da utilizzare come pilastro siano perfettamente perpendicolari rispetto al suolo. Scavando a questa profondità ci si assicura che il terreno rimanga stabile anche a seguito di forti piogge, senza che la struttura perda stabilità.

Pavimento e struttura laterale

Per il pavimento è consigliabile utilizzare uno strato di isolamento tra suolo e legno. Ciò serve a prevenire infiltrazioni d’acqua ed accumuli di umidità che farebbero marcire la struttura. Al di sopra di questa ulteriori protezioni, andare poi a posare il pavimento, utilizzando un perlinato (magari in abete) trattato per poter essere utilizzato all’esterno. Fondamentale è che gli incastri siano saldi, privi di gioco tra loro. Se una volta posato il pavimento appariranno delle fessure (a causa di assestamento del materiale), può essere consigliabile riempirle di silicone.

Per la struttura laterale si parte disponendo dei travetti orizzontali da pilastro a pilastro, tali da formare uno scheletro della parete. Per il fissaggio si possono utilizzare dei lunghi chiodi o dei bulloni passanti. Terminato lo scheletro eterno, rivestire sempre in perlinato assicurandosi che non ci sia alcuno spazio tra le travi. Chi vive in zone molto fredde potrebbe valutare di realizzare due strati di perlinato, lasciando un’intercapedine in mezzo. Tale intercapedine sarebbe dedicata all’inserimento di uno strato di coibentazione. In questo modo il capanno sarebbe isolato dall’esterno, con la possibilità di scaldarlo e stare al suo interno anche per ore a lavorare. Tale coibentazione è consigliato realizzarla in lana di roccia, un materiale naturale a basso impatto ambientale e con ottime performance per il costo che ha.

Il tetto

Se si vive in un’area a basse precipitazioni ed in cui la neve è assente, si potrebbe valutare la realizzazione di un semplice tetto piatto. La versione più versatile, però, è quella leggermente spiovente caratterizzata da pareti di altezza diversa. Realizzando i lati lunghi del proprio capanno con altezze differenti di 30 o 40 centimetri è possibile inserirvi sopra una copertura che risulti inclinata rispetto al suolo, facendo scivolare l’acqua ed eventualmente la neve.

Soluzione più semplice ed economica è quella di realizzare la copertura in legno, con listelli o perlinato sottile in modo da creare solamente una struttura di supporto, per poi inserire sopra un pannello in policarbonato ondulato. Il collegamento tra tetto e pareti deve essere resistente e ben saldo, in quanto reggerà le spinte del vento rischiando di rivelarsi un punto di fragilità. Per questi giunti è consigliato utilizzare bulloni passanti ad alta precisione, che risultino ben saldi e sicuri. Un esempio possono essere quelli realizzati da Bulloneria Villa, azienda che si occupa di produrre e distribuire prodotti professionali anche per piccoli progetti.

Il policarbonato deve essere anch’esso fissato alla struttura con bulloni o viti ad alta tenuta, per assicurare che forti raffiche non vadano a danneggiare il letto a causa di giunti troppo deboli.